Le piccole cose belle che fanno bella la “mia” Pucciano

ieri e oggi

La Parrocchia San Giovanni Battista di Pucciano è stata sempre molto attiva ed ha sempre dato largo spazio ai bambini, anzi già quando era semplicemente una cappella appartenente alla Parrocchia di Santa Maria Maggiore si distingueva per le tante iniziative che vi si svolgevano  e forse fu proprio questo che spinse il vescovo Zoppas, nel 1961,  a dare una propria identità a questa comunità. Anche tra la fine degli anni Settanta e la prima metà degli anni Ottanta i bambini erano tanti e partecipavano costantemente agli incontri di catechismo e alle messe domenicali durante le quali cantavano in coro. Lo stesso coro cominciò ad esibirsi in occasione della Festa della mamma e diventò abbastanza famoso, tanto che spesso si spostava in altre parrocchie in occasione di celebrazioni,  feste di piazze,  matrimoni e una volta anche per un funerale. La storia del funerale ancora oggi mi emoziona: visto che a quel tempo non avevamo un oratorio, si provava a casa mia che praticamente è attaccata alla chiesa. Una mia vicina stava male,  ma ogni giorno aspettava l’ora delle prove perché le piaceva sentir cantare i bambini. Prima di morire si fece promettere dalla figlia che ci avrebbe chiesto di cantare al suo funerale … e così fu. Nel 1983 decidemmo di scegliere un nome per questo gruppo e “coccinelle” fu quello che ci piacque di più infatti , come le coccinelle, che, nonostante siano piccole, riescono ad essere utili nell’agricoltura, nutrendosi di molti nemici delle piante coltivate, così questi bambini seppure piccoli, riuscivano a dare tanto alla comunità, facendo sperare in un mondo più bello. E’ stato bello vederli crescere, accogliere i loro sogni e le loro confidenze, fare con loro delle esperienze indimenticabili. Voglio ricordarne giusto qualcuna: la recita “La ragazza che vide la Madonna” quando la protagonista, che era in ospedale, pretese di essere dimessa per poter recitare; la visita al cimitero il 2 novembre 1981, quando deposero un fiore su ogni tomba abbandonata, l’inaugurazione della chiesa prefabbricata di Santa Maria Maggiore quando animarono la messa celebrata dal Patriarca di Venezia, Marco Cè. E le tournee ….. San Clemente, San Potito, Croce Malloni, Portaromana, la nostra Pucciano… ovunque portavano la loro allegria, guidati da un gruppo affiatato di educatori ed animatori. Con la loro divisa (una tuta rossa e gialla ed un foulard sul quale era disegnata una coccinella) facevano anche da supporters alle due squadre della Sprint che militavano nei campionati esordienti e giovanissimi e Don Agostino, quando si giocava di domenica,  per loro celebrava la messa vespertina. Che armonia! Che dolci ricordi!

Ora quelle bambine e quei bambini sono cresciuti, sono mamme, papà, donne ed uomini impegnati….. molti hanno i figli che frequentano attualmente la Parrocchia e con loro è rimasto un legame particolare… come se gli anni non fossero mai passati. Ci siamo rivisti in occasione dei festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista … una bella rimpatriata. C’erano i bambini di oggi che si sono esibiti in alcune canzoni dello Zecchino d’ora e un bel numero di ex coccinelle che , all’inizio dello spettacolo, hanno cantato la sigla “L’amico è” … la stessa di allora… qualche mamma “coraggiosa” ha anche cantato insieme alla sua bambina . C’è continuità e soprattutto continua ad esserci quell’amore per le piccole cose belle che rendono bella la nostra vita, che rendono bella la “mia” Pucciano.

 IERI

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OGGI

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Una processione, tanti aneddoti

Quando inizia la Settimana Santa,  a Pucciano non si fa altro che parlare di Via Crucis, “sepolcri” e soprattutto di Processione. Si guardano le foto, si sentono i racconti delle persone più anziane… inevitabilmente tornano alla mente episodi degli anni passati. Gli aneddoti sono tanti … basta cercarli! Un giorno da una Scuola superiore di Roccapiemonte arrivò alla Parrocchia una richiesta molto singolare: siccome era stata vista la Processione del Venerdì santo di Pucciano ed alcuni vestiti,  tra cui quelli indossati dalle ancelle della corte di Pilato e da quelle della corte di Erode,  erano stati giudicati adatti per una rappresentazione teatrale che si stava preparando, ne fu chiesto il noleggio. Promisero che subito dopo la rappresentazione questi sarebbero stati restituiti lavati e profumati e così fu. Andò tutto benissimo e noi tutti fummo contenti di aver contribuito in qualche modo al successo di quello spettacolo teatrale. La sorpresa doveva ancora arrivare … Quando quegli abiti (lavati e profumati) furono sistemati sulle grucce insieme agli altri, si notò subito un qualcosa di strano: non erano lunghi come gli altri. In un primo momento si pensò ad un lavaggio sbagliato e invece non era così … cosa era successo?  Era successo che quei vestiti, che durante la processione venivano normalmente indossati da adulti, erano risultati, invece,  troppo lunghi per le ragazzine e le mamme si erano guardate bene dal fare la piega per accorciarli, anzi per adattarle alle loro figliole,  avevano scelto un modo più semplice e veloce: avevano tagliato la stoffa, rendendo quegli abiti inutilizzabili nelle successive processioni.  Il tutto fu spiegato al Preside che insieme alle mille scuse provvide a fornirci il denaro per ricucire gli abiti.

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PASSION

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Sono passati tanti anni, ma ogni anno è come se fosse la prima volta. La Processione del Venerdì Santo riesce sempre ad essere viva e a suscitare intense emozioni. Capita sempre così quando una cosa è fatta con passione!

Vi presento la mia nuova vicina di casa: la villetta !

Come tutte le mattine, appena sveglia, ho guardato il cielo …. l’ho visto sereno e mi sono sentita felice come una “bambina”. La parola “bambina” non si addice tanto ad una ultracinquantenne come me, ma sicuramente sono felice perché finalmente oggi sarà inaugurato il parco giochi di Via Risorgimento, praticamente sotto casa mia. Qualcuno potrebbe farmi notare che, a partire da oggi, non avrò più tranquillità ed in parte questo è vero, ma, se penso alla storia relativamente recente di quest’area,  il vocio confuso dei bambini e di quanti useranno questo parco per incontrarsi, scambiare quattro chiacchiere e socializzare potrà essere paragonato al cinguettio degli uccellini oppure ad una dolce melodia.

Via Risorgimento … Ai tempi in cui frequentavo la scuola elementare questa strada non esisteva ancora, tanto che,  per raggiungere l’edificio scolastico,  si camminava sul marciapiede della via Nazionale. Dove adesso inizia la strada che mette in comunicazione le frazioni di Pucciano e di Pareti una volta c’era un cortile, simile a tanti altri cortili,  e ricordo che, da questo, passando sotto un arco, si poteva accedere ad un’area in cui si coltivavano tabacco, carciofi, cavolfiori ed altro. All’inizio degli anni Settanta, per raggiungere la scuola,  si incominciò ad usare una sorta di tratturo in terra battuta e di lì a poco quel piccolo sentiero fu trasformato in una strada: era nata Via Risorgimento. Avrebbero potuto scegliere un altro nome, ma alla fine “Risorgimento” andava bene, inteso come rinascita di una frazione come quella di Pucciano. Addirittura  i sacerdoti di Pareti e Pucciano sognavano una grande Chiesa da costruire in quest’area, ma a causa del sisma, fu necessario cambiarne la destinazione d’uso e così per trenta anni Via Risorgimento si ritrovò ad ospitare containers e prefabbricati … il resto è storia quasi attuale e volta per volta ho avuto modo di documentare cosa è successo dopo la rimozione di quei containers (2008), quando l’area si era quasi trasformata in una discarica. Mentre dal balcone guardo la villetta ancora chiusa, penso a quanta storia, anzi a quante storie sono racchiuse in questo spazio… ce ne saranno ancora tante: nasceranno amori, si consolideranno amicizie…  sicuramente si spettegolerà, si faranno inciuci, si riderà e ci si divertirà

Ed io?  Io posso solo augurarmi che ciascuno consideri questa villetta come un bene prezioso e che i bambini di oggi possano lasciarla ancora più bella e curata ai propri figli.

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FESTA SUL SAGRATO

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In un’atmosfera serena e familiare, ieri, 13 ottobre c.a., si è svolta la festa dei nonni delle Parrocchie di San Giovanni Battista e San Bartolomeo apostolo, organizzata dall’Azione Cattolica Adulti. Quest’anno è toccato a Pucciano ospitare la manifestazione che ha visto riunite le famiglie per riconoscere l’impegno dei nonni e per ringraziarli per il sostegno che sanno offrire ogni giorno a figli e nipoti, proprio come degli Angeli custodi. Dopo la Celebrazione Eucaristica domenicale, si è tenuto un pranzo di condivisione, durante il quale sono stati degustati, tra l’altro, i “secondi piatti di una volta”, che partecipavano ad una gara gastronomica riservata alle nonne. Dopo il pranzo si sono aperti i “laboratori” e i bambini hanno avuto la possibilità di vedere all’opera nonne che impastavano gli gnocchi e che hanno fatto lavorare pure loro; hanno aiutato un calzolaio a inchiodare la suola di una scarpa e si sono fermati a vedere le nonne all’opera con ferri, uncinetto e ricami. Interessante è stata la visita guidata in oratorio dove era allestita una mostra con tanti oggetti che i bambini non avevano mai visto: caffettiere, ferri da stiro, bracieri, macinini del caffè, libri e album risalenti addirittura al 1800, camicie da notte e scarpette di lana, giocattoli vari … e soprattutto il “carrocciolo”, un carrettino in legno che “andava di moda” negli anni 50/60 e che è stato costruito per l’occasione. Lo hanno provato un po’ tutti i bambini e qualche nonno ha voluto rivivere l’emozione adolescenziale. In un’atmosfera così rilassante poteva mancare uno spettacolino tutto dedicato ai nonni? Certo che no! Giovani e Giovanissimi dell’AC si sono espressi con un simpatico sketch, alcuni canzoni degli Anni 60/70 e alcuni canti e balli di musica popolare accompagnati da nacchere e tammorre. Nel corso dello spettacolo sono stati premiati: il vincitore del torneo di scopa, di cui si è giocata la finale, la nonna che ha cucinato il secondo piatto più buono e la bambina che ha mandato la più significativa sequenza fotografica che la ritraeva con i suoi nonni. Come sempre hanno prevalso i buoni sentimenti in questa che, oltre ad essere stata la festa dei nonni, è stata pure la festa di una comunità in cammino.

LE AMICHE SMEMORINE

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Dimenticare qualcosa che ci è accaduto in passato è normale… capita ad ogni età… Si sa, i pensieri per la testa sono tanti! Il mio problema non è questo, perchè mi capita di ricordare tante cose che gli altri hanno completamente dimenticato. Automaticamente, però, mi sorge il dubbio: sono cose realmente accadute o forse le ho sognate? Mi spiego meglio. Negli anni Settanta a Pucciano esisteva un gruppo femminile di Azione Cattolica e tutte avevamo una divisa: vestitino blu con colletto,  polsini bianchi arricchiti da bottoncini rivestiti di stoffa e  una cravattina. La indossavamo per le processioni e nel giorno del tesseramento. Sebbene fossi la più piccola del gruppo, avevo tanto desiderato quel vestitino e ricordo che mentre quello delle mie amiche era avvitato, il mio scendeva a sacchettino. Quanti particolari, vero? Le mie amiche “smemorine” sostengono che non abbiamo mai avuto una divisa  e non ricordano niente: Ida, Anna, Iolanda, Lucrezia, Teresa, Giuseppina …. la lista è lunghissima perchè eravamo proprio tante … Ho chiesto a tutte, o meglio, credevo di aver chiesto a tutte.. poi una sera, mentre in oratorio per l’ennesima volta stavo parlando di quella divisa, FINALMENTE, Anna Buonocore ha confermato che il mio non era stato un sogno perchè  lei l’aveva conservata per tanti anni e solo da poco l’aveva messa in una busta della Caritas…. Che grande soddisfazione! Soddisfazione non perchè avevo ragione ma perchè posso affermare che a Pucciano il gruppo di Azione Cattolica è stato sempre attivo e creativo.

Nocera Superiore… quando la Processione diventò un film.

Ciò che conserviamo del nostro passato potremo tramandarlo alle future generazioni.

Era il mese di aprile del 1962 quando, a Pucciano,  l’intera comunità (formata da laici motivati e impegnati prima ancora che il Concilio Vaticano II in corso ne affermasse il nuovo ruolo nella Chiesa),  decise di dare una  fisionomia  diversa  alla Processione del Venerdì Santo che si svolgeva da tempo in questa frazione. Già l’anno precedente, il primo dopo l’elezione a Parrocchia avvenuta il 21 novembre 1960, si era fatto un esperimento che era piaciuto tanto, ma quell’anno si volle fare un salto di qualità ed organizzare qualcosa di veramente “grandioso”  per quel tempo: una sacra Rappresentazione della Passione di Gesù. Da anni alcuni figuranti partecipavano alla processione, però  nessuno aveva mai impersonato Cristo, né indossato la divisa di un soldato romano o di un membro del Sinedrio. Nel 1963 tutto questo fu possibile grazie alla buona volontà di alcuni giovani che, guidati dal parroco,  Don Gaetano, si attivarono per noleggiare i costumi e gli accessori e per sensibilizzare l’intera comunità già fortemente legata a questo momento della Settimana Santa e in modo particolare alle statue dell’Addolorata e del Cristo dalle braccia snodabili, che negli anni Venti erano arrivate dall’ America, dono dei coniugi Trollo che avevano fatto una certa fortuna nel nuovo Continente. Tra l’altro, furono contattati i fratelli Marino, esperti in fotografia e cinematografia, e si decise di  realizzare un filmato che fermasse nel tempo quell’avvenimento. Qualche giorno prima del venerdì santo fu filmato l’antico borgo di Pucciano  con il suo popolo che, al primo spuntare del sole, usciva in strada per riprendere il lavoro giornaliero, con i bambini che si recavano a scuola, con i commercianti di bestiame che si dedicavano all’esportazione di bovini ed ovini…. Poi furono rappresentati e filmati il tradimento di Giuda, l’arresto e la crocifissione di Gesù…e infine nel giorno della processione furono fatte varie riprese in diverse zone di Nocera Superiore. Le suggestive immagini, successivamente,  furono proiettate nel Cinema Italia, affollatissimo, quando ancora, da unica sala cinematografica della cittadina, era perfino un riferimento culturale.  Ancora oggi in Pucciano Web  su You Tube è possibile vedere quelle immagini che fanno commuovere chi è veramente legato a questa frazione che, insieme a Pareti, costituisce il nucleo originario dell’antica Nuceria. Sono passati cinquant’anni da quel Venerdì santo …. Altri filmati sono stati girati, tante foto sono scattate, ma quello del 12 aprile 1962 risulta essere un documento unico, il documento che dimostra quanto i puccianesi siano legati alla loro frazione, alla loro Parrocchia e alla loro Processione.

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A Natale puoi . . .

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Gruppo Adulti in trasferta alla Casa San Felice in Cava de’ Tirreni… Sapevano che saremmo arrivati e ci attendevano tutti con ansia. Abbiamo portato un dono a ciascuno di loro e sono stati felicissimi di riceverlo,  così come sono stati contenti di sentire i canti dei nostri ragazzi ed  il suono delle  tammorre …
La prima persona che ho cercato appena sono entrata è stata lei … come sempre aveva lo sguardo perso nel vuoto …mi sono avvicinata ed ho pronunciato il suo nome. Mi ha domandato come mai conoscevo il suo nome; le ho risposto che era stata lei a dirmelo la volta scorsa e l’ho accarezzata. Mi ha preso le  mani e me le ha baciate. In quel momento per me è stato Natale!

Ricetta perfetta

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… sentirai che la tua Parrocchia è una grande famiglia, per la quale ogni occasione è buona per stare insieme e per cercare di volersi sempre più bene.

DAL BATTISTERO ALLA CATTEDRALE

Lo scorso anno, dalla vasca battesimale del Battistero di Nocera Superiore, il Vescovo, S.E. Mons. Giuseppe Giudice aveva dato agli operatori pastorali della Diocesi delle indicazioni precise, prima fra tutte quella che non c’è missione senza comunione con il Vescovo. Quest’anno, quasi a voler suggellare questa comunione, ha voluto far coincidere il mandato e l’inizio dell’Anno pastorale con la solennità della Dedicazione della Chiesa Cattedrale. Rifacendosi ad uno scritto del 1959 dell’allora cardinale di Milano, Giovanni Battista Montini, futuro Papa Paolo VI, ha affermato che a Cristo appartiene ogni cattedrale. “questa Chiesa è Sua: Per Lui qui è innalzata una cattedra sulla quale il suo Apostolo, in sua vece, parlerà; per Lui un altare, dal quale, chi lo rivive, farà salire al Padre il suo stesso sacrificio; per Lui qui è unita l’Ecclesia, il popolo con il suo Vescovo e a Lui innalza il suo inno di gloria e la sua gemente preghiera; e da Lui questo tempio acquista la sua maestà. Esso non è un interessante monumento di architettura, un edificio storico, un vasto museo, una sala di conferenze solenni, ma è per noi una Casa viva, un luogo privilegiato di abitazione divina … E’ il palazzo di Cristo Re; è l’aula di Cristo Maestro; è il Tempio di Cristo Sacerdote”. Da questo “Palazzo” parte la missione; qui siamo evangelizzati dal Maestro prima di andare ad evangelizzare. Qui Egli è la Via, la strada su cui tutti i fedeli devono camminare per raggiungere la salvezza; qui è la Verità (non ci tocca il dubbio di Pilato: cos’è la verità?) che ci fa crescere e ci rende liberi; qui Egli è la Vita, presente in ogni celebrazione, e ci porta il Padre e al Padre come il papà che porta il bambino sulle spalle affinché possa vedere lontano. Il Vescovo ci ha ricordato che in questa Cattedrale, dove riposa San Prisco, noi abbiamo la possibilità di diventare Chiesa aperta, simpatica, Chiesa giovane ed estroversa e, guidati da Maria, possiamo accostarci a Lui con cuore sincero. E’ stata una celebrazione bellissima; stasera nella Cattedrale batteva il cuore della Diocesi. C’erano tutti i sacerdoti che hanno concelebrato e tantissimi operatori pastorali. “Noi” eravamo in venticinque, più i nostri Parroci ed Emanuele, l’immancabile mascotte. “Noi” abbiamo tanta voglia di stare insieme per questo nuovo tratto di strada che lo Spirito ci dona di percorrere.

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